L’Rt ‘ospedaliero’ è il nuovo indice per stabilire il colore delle Regioni: ecco in cosa consiste e quali sono i suoi vantaggi.
C’è una novità importante nella lotta al Covid in Italia. Per calcolare il colore delle Regioni non si terrà più conto dell’indice di trasmissibilità, ma del cosiddetto Rt ‘ospedaliero’. Un cambio di criteri che permetterà alle Regioni in bilico di passare più facilmente all’arancione. Nonostante il vecchio modello per gli esperti abbia funzionato, in questa fase di forte avanzamento della campagna di vaccinazione è possibile, se non necessario, cambiare metodo. Ma in cosa consiste questo nuovo indice?
Cos’è l’Rt ‘ospedaliero’
Con Rt ‘ospedaliero’ si intende il nuovo metodo che tiene conto dell’incidenza dei contagi sull’impegno dei servizi ospedalieri. Per poter scegliere i quattro colori da assegnare alle Regioni, si terrà dunque sempre più conto dello stress sulle strutture e gli ospedali delle singole località.
In altre parole, l’algoritmo dell’Rt non sarà più basato sui nuovi casi di Covid diagnosticati, ma sul numero di ricoveri in ospedale, sia nei reparti ‘Covid’ che nelle terapie intensive. Un cambiamento voluto dagli ‘aperturisti’, che più hanno cercato di sottolineare come sia questo ad oggi il parametro più importante per stabilire davvero quale sia il livello dell’emergenza. Con questo nuovo metodo infatti sarà più facile per le zone in bilico rientrare nell’arancione. Il passaggio in zona rossa scatterà infatti se la pressione sui posti letto arriverà al 40% o al 30% (ma c’è chi ipotizza anche le fasce 30% e 20%). Le soglie saranno comunque ridiscusse ogni mese anche in base alle coperture vaccinali.
Nuove regole per l’emergenza Covid in Italia
Non solo l’Rt ‘ospedaliero’. Sul tavolo della cabina di regia per l’emergenza, in programma lunedì 17 maggio, ci saranno anche i temi più delicati per le riaperture. Tra questi quello relativo al comparto wedding, tra i più danneggiati dalla pandemia. Ma verrà nuovamente discusso anche il coprifuoco. Ormai è praticamente certo che dalla settimana successiva, il 24 maggio, verrà prolungato almeno fino alle 23.
Non sembra però possibile una sua cancellazione. Sia Draghi che Speranza vogliono infatti procedere con gradualità, per non dare l’impressione di un ‘libera tutti’ che potrebbe essere molto pericoloso. Il tutto mentre la campagna di vaccinazione continua ad accelerare, con la creazione anche delle isole Covid-free. Insomma, il momento resta delicato, ma sembrerebbe essere ormai più diffuso l’ottimismo sulla fine dell’emergenza.